martedì 27 maggio 2008

Martin Luther King Jr.

« Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: "Riteniamo queste verità di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali" »

Nato ad Atlanta (Georgia) il 15 gennaio 1929 nel sud degli Stati Uniti, Martin Luther King sente fin dall'infanzia il problema della discriminazione razziale e della separazione tra bianchi e neri nella società americana. Dopo un periodo di studi in giurisprudenza, King passa agli studi di teologia e nel 1954 si trasferisce con la moglie Coretta Scott a Montgomery (Alabama), per svolgervi il ministero pastorale in una chiesa battista.
Il suo nome viene accostato per la sua attività di pacifista a quello di Gandhi, il leader del pacifismo della cui opera King è stato un appassionato studioso, ed a Richard Gregg, primo americano a teorizzare organicamente la lotta nonviolenta.
“…giunsi a studiare la vita e gli insegnamenti del Mahatma Gandhi. A mano a mano che leggevo le sue opere mi scoprivo sempre più affascinato dalle sue campagne di resistenza non violenta. L’intero concetto gandhiano della satyâgraha (forza della Verità), aveva per me grande significato. Mentre approfondivo lo studio della filosofia di Gandhi, il mio scetticismo sulla forza dell’Amore diminuiva progressivamente, e giunsi a comprendere per la prima volta che la dottrina cristiana dell’Amore messa in atto attraverso il metodo gandhiano della nonviolenza, era una delle armi più potenti a disposizione degli oppressi nella loro lotta per la libertà”.
A Montgomery il 10 dicembre 1955 avviene l'episodio che dà inizio al movimento per i diritti civili, quando l'afro-americana Rosa Parks su un autobus occupa un posto riservato ai bianchi e viene arrestata perché si rifiuta di alzarsi. La notizia si diffonde rapidamente e la comunità nera decide di boicottare i mezzi di trasporto pubblico, scegliendo unanimemente Martin Luther King come capo del movimento. Il boicottaggio totale dura 382 giorni, finché il movimento ottiene l'abolizione della segregazione sui mezzi pubblici. Le reazioni dei bianchi però sono violente e King diviene il bersaglio di minacce, arresti e attentati.
Nonostante la fatica e i momenti di sfiducia, con la forza della fede King prosegue nel suo impegno per i diritti civili e il movimento si estende a tutti gli Stati Uniti. Tra le manifestazioni più importanti, nel 1957 il pellegrinaggio di preghiera a Washington per il pieno diritto di voto ai neri e nel 1963 gli attacchi violenti della polizia sui manifestanti inermi a Birmingham (Alabama), che – sotto la pressione dell'opinione pubblica inorridita – porterà alla fine della segregazione nei luoghi pubblici e all'assunzione al lavoro per bianchi e neri su basi egualitarie. Nello stesso anno avviene la marcia dei 250 mila a Washington per chiedere l'approvazione della legge sulla parità dei diritti civili: di fronte ad una folla di bianchi e neri che cantano e pregano intorno al monumento a Lincoln, King pronuncia il suo celebre discorso profetico: "Ho ancora un sogno... tutti i figli di Dio, bianchi e neri, ebrei e pagani, evangelici e cattolici, potranno giungere le mani e cantare l'antico inno degli schiavi: 'Finalmente liberi! Finalmente liberi! Gran Dio onnipotente, siamo finalmente liberi!'".
La legge per i diritti civili viene finalmente approvata il 10 febbraio 1964. La figura di Martin Luther King attira l'interesse di tutto il mondo e i suoi scritti sono tradotti in molti paesi. Alla fine dello stesso anno gli viene conferito il premio Nobel per la pace "per aver fermamente e continuamente sostenuto il principio della nonviolenza nella lotta razziale nel suo paese".
King prosegue l'attività di promozione dei diritti civili tra mille difficoltà e allarga gli obiettivi del movimento alla lotta contro la povertà e contro il coinvolgimento degli USA nella guerra del Vietnam.
Più volte imprigionato, perseguitato dagli ambienti segregazionisti del sud, nel mirino dell'FBI, dovuti al fatto che ricevesse soldi dal Partito Comunista degli Stati Uniti (fu intimato più volte da J.Edgar Hoover di dissociarsi da ogni collegamento con partiti comunisti, ma senza seguito), King fu assassinato a colpi d'arma da fuoco prima della marcia del 4 aprile 1968, mentre si trovava assieme alla moglie su un balcone del Lorraine Motel di Memphis, Tennesse poco prima di andare ad una cena. Il suo assassino, James Earl Ray dapprima confessò l'omicidio ma in seguito ritrattò. Gli atti dell'indagine sull'assassinio di Martin Luther King jr. sono stati secretati fino al 2020 dall'amministrazione americana. AI suo funerale partecipano migliaia di persone, che riconoscono in lui un leader e un profeta che ha interpretato il tormento d'un popolo e lo ha guidato con la nonviolenza nella lotta per i propri diritti.

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