martedì 27 maggio 2008

Il caso Emmett Till

"Accadde nel Mississippi non molto tempo fa / Quando un ragazzo di Chicago / Arrivò in una casa del Sud / Me la ricordo bene quella orribile tragedia / Il colore della sua pelle era nero / E il suo nome era Emmett Till" (Bob Dylan, The Death of Emmett Till,1962)

Emmett Louis "Bobo" Till (Chicago, 25 luglio 1941 – Money, 28 agosto 1955) era un ragazzo afro-americano che venne brutalmente assassinato per motivi razziali nella cittadina di Money, Mississippi. La sua morte è ricordata come uno degli eventi chiave che hanno rafforzato il nascente movimento per i diritti civili statunitense. I principali sospettati vennero assolti, ma in seguito ammisero di aver commesso il crimine.
Nel 1955, Till e suo cugino vennero mandati a passare le vacanze estive dal prozio di Emmett, Moses Wright, che viveva a Money, Mississippi.Prima della sua partenza per il Delta, la madre di Till lo ammonì a "stare attento a come si comportava" con i bianchi: la madre sapeva, infatti, che i rapporti fra bianchi e neri nel Mississippi e nel sud degli Stati Uniti erano molto diversi da quelli esistenti a Chicago. Le tensioni razziali si erano inoltre acuite da quando la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva deciso, nel 1954, di abolire la segregazione nelle scuole pubbliche.

LA VICENDA

Till arrivò a Money il 21 agosto. Il 24 agosto si recò, assieme ad altri ragazzi, al Bryant's Grocery and Meat Market per acquistare dolciumi e bibite. I ragazzi erano figli di mezzadri e avevano passato l'intera giornata a raccogliere cotone. L'emporio era di proprietà di Roy e Carolyn Bryant, marito e moglie. Il cugino di Till e altri ragazzi di colore, tutti al di sotto dei 16 anni, erano con lui nel locale. Till aveva mostrato loro delle foto della sua vita a Chicago, compresa una di lui con i suoi amici e la sua fidanzata, una ragazza bianca: i ragazzi non riuscivano a credere che Emmett fosse fidanzato con una bianca, e lo sfidarono a rivolgere la parola a una donna bianca nel negozio. Mentre Till stava lasciando il locale, apparentemente disse "Bye, baby" a Carolyn Bryant, una donna bianca, sposata: questa si alzò e corse alla sua auto. I ragazzi, temendo che potesse tornare con una pistola, fuggirono terrorizzati. Quando il marito di Carolyn, Roy, venne a sapere questo fatto al momento del suo ritorno in città qualche giorno dopo, si infuriò. Il cugino di Till, Wheeler Parker Jr., che si trovava con lui nel negozio, afferma che Emmett si limitò a fischiare alla donna e nulla più: "Amava le beffe, gli scherzi, gli piaceva divertirsi ... nel Mississippi, la gente non pensava che questo tipo di scherzi fosse divertente". Carolyn Bryant affermò in seguito che Till l'aveva afferrata alla vita e le aveva chiesto un appuntamento. Disse il giovane aveva inoltre usato parole "irriferibili": Emmett aveva una leggera balbuzie, e alcuni hanno ipotizzato che la Bryant abbia potuto fraintendere ciò che le disse.
Quando Roy Bryant, all'epoca ventiquattrenne, ritornò in città tre giorni dopo, tutti nella contea di Tallahatchie erano al corrente dell'accaduto, di cui circolavano innumerevoli versioni. Bryant decise che lui e il suo fratellastro, J.W. Milam, di 36 anni, si sarebbero incontrati quella domenica alle 2 di notte per "insegnare al ragazzo una lezione".

L'OMICIDIO

Verso la mezzanotte e mezza del 27 agosto, Bryant e Milam rapirono Emmett Till dalla casa del suo prozio. Secondo il racconto dei testimoni, lo portarono in auto verso un capannone in una piantagione presso la contea di Sunflower, dove lo seviziarono e gli spararono. Gli legarono un peso attorno al collo e gettarono il corpo nel fiume Tallahatchie presso Glendora, un altro villaggio a nord di Money.
I due fratellastri tentarono di convincere tutti che il ragazzo fosse tornato a Chicago: in effetti, quando il corpo venne recuperato, l'unico mezzo per risalire all'identità della vittima fu l'anello che aveva al dito, che apparteneva a suo padre Louis e che la madre gli aveva dato prima che partisse. Ben presto sospettati per la scomparsa, Bryant e Milam vennero arrestati il 29 agosto dopo aver passato la serata con alcuni parenti a Ruleville, distante poche miglia dalla scena del crimine.
Dopo che il cadavere orribilmente sfigurato di Emmett Till venne scoperto, venne posto in una cassa per essere interrato, ma Mamie Till volle che la salma facesse ritorno a Chicago. L'impresa di pompe funebri, viste le condizioni del corpo, non aveva intenzione di aprire la cassa, ma Mamie Till combatté risolutamente questa decisione: poiché lo stato del Mississippi non permetteva all'impresa di aprirla, Mamie minacciò di farlo da sola, sostenendo che aveva diritto di vedere suo figlio per l'ultima volta. E dopo aver visto la salma, pretese che la cerimonia funebre si svolgesse con la bara aperta, e consentì a tutti di scattare fotografie, perché tutti vedessero come era stato ridotto il corpo di Till. Le fotografie del cadavere mutilato di Till ebbero una vasta diffusione negli Stati Uniti, e comparvero sulla rivista Jet, suscitando un'intensa reazione popolare. Secondo alcune stime, circa 50.000 persone videro il corpo.
Il processo ebbe inizio il 19 settembre e il 23 settembre la giuria, composta da 12 maschi, tutti bianchi, assolse gli imputati. Il verdetto fu pronunciato in soli 67 minuti; uno dei giurati disse che si erano presi una "pausa per prendersi una bibita" per allungare il tempo fino a un'ora "per farlo sembrare vero". Quest'assoluzione scandalosa fece infuriare la gente non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa, e contribuì a rafforzare il nascente movimento per i diritti civili.

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